Cascina Banfa (MI)
CASCINA BANFA RACCONTATA DALLA FAMIGLIA CERIANI!
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angelo.ceriani@live.it
-IG-
Nell’hinterland milanese, al confine di tre province, troviamo Cascina Banfa con l’Azienda Agricola Ceriani Renato.
Era da parecchio tempo che volevamo far visita ad Angelo (figlio di Renato), allevatore di capre di razza Saanen, e finalmente ci siamo riusciti!
Abbiamo conosciuto Angelo durante varie iniziative del settore e abbiamo anche passato insieme alcuni giorni in visita ad allevamenti olandesi e, colpiti dalla sua voglia di raccontarsi e spiegarci la sua azienda, abbiamo deciso di andarlo a trovare!
Cascina Banfa si trova a Melzo (MI), circondata da campi e vicino ad una grandissima scuderia; un tempo era un allevamento di bovine da latte, poi le cose sono cambiate e per esigenze sia gestionali che organizzative la famiglia Ceriani ha deciso nel 2017 di avviare l’allevamento di capre Saanen.
Angelo “Io sono perito chimico e per anni ho lavorato in un’azienda della zona, ma sono nato e cresciuto in una famiglia di allevatori. Quando mio papà è andato in pensione il numero di vacche è diminuito molto e le strutture si sono svuotate. Tutte le volte che tornavo a casa mi mancava qualcosa, così nel 2017 ho deciso di acquistare le prime 30 capre di razza Saanen, dopo 6 mesi ne ho comprate altre 20 e l’anno successivo 20 ancora. Eccomi qui oggi allevatore a tempo pieno con circa 380 capi totali! Questa è la mia vita e, come tutta la mia famiglia, sono molto contento della scelta intrapresa”.
L’allevamento si divide in due principali strutture: la prima vicino all’ingresso dell’azienda dove, oltre a un gruppo di capre in lattazione, si trovano anche parte delle rimonte e una seconda struttura dove è presente l’altro gruppo di capre in lattazione, oltre alla sala di mungitura.
A livello riproduttivo, come hai deciso di impostare la tua azienda?
Angelo “Ho deciso di far riprodurre il 60-70% degli animali in monta naturale, mentre la restante parte viene fecondata artificialmente (F.A.) tutta con seme olandese e su calori naturali. La maggior parte degli animali viene fatta riprodurre in stagione, 60 capre sono destagionalizzate e un gruppo è in lattazione lunga. La mia gestione della F.A. non si basa sulla sincronizzazione dei calori ma sono io che, individuate le capre che sembrano in calore, le porto al becco sia alla mattina che alla sera; se il becco segna il calore, 24/25 ore vengono fecondate. In ordine di importanza, i criteri che mi interessano per la F.A. sono: attacchi della mammella, produzione di latta, titoli di grasso e proteine, struttura fisica.
Venendo dal mondo delle vacche, Angelo ha deciso di continuare ad usare il carro miscelatore per l’alimentazione delle capre in lattazione. L’unifeed che quotidianamente viene distribuito, per un totale di 4.5 kg/capo/giorno, è costituito da: 1.8kg di premiscelata del Consorzio Agrario di Cremona, paglia e medica fasciata, oltre a 0.2kg di fioccato di mais che viene distribuito in mungitura. Per quanto riguarda invece le caprette svezzate, Angelo lascia sempre a disposizione in mangiatoria un mix di paglia/fieno e al posto del mangime, una volta al giorno, distribuisce medica fasciata di autoproduzione.
Come viene gestita la capretteria?
Angelo “Appena nascono i capretti li lascio per i primi due giorni in scatole di cartone, somministro loro il colostro della mamma oppure quello artificiale se la qualità/quantità delle mamme non mi soddisfa. Successivamente la somministrazione lattea viene fatta grazie alla lupa fino al peso di 17kg. Una volta raggiunto questo peso tolgo il latte, ma lascio a disposizione dei capretti un secchio di acqua tiepida con una tettarella leggermente sporcata di latte. In questo modo mi sembra di diminuire lo stress e avere i capretti più tranquilli”.
Tutti gli animali di Ceriani sono esenti CAEV, vaccinati con l’Heptavac – vaccino bivalente Clostridiosi/Pastorella e mensilmente soggetti a controllo funzionale del latte.
Angelo: obiettivi futuri?
“Ho appena comprato un capannone (lo devo ancora montare) con la struttura metallica da montare dietro alla stalla principale. Mi piacerebbe spostare tutte le rimonte lì, in modo tale da non averle sparse come adesso e quindi aumentare il loro comfort e rendere più efficiente il mio lavoro! Come obiettivo finale poi ci sarebbe quello di arrivare a mungere 300 capre, me ne mancano 70! Non voglio cresce troppo perché questo è il mio lavoro, devo essere in grado di gestire tutto da solo, senza dover per forza contare sull’aiuto della mia famiglia (che mi supporta molto)!”.
Grazie ad Angelo per averci accolto nella sua azienda, per averci fatto scoprire la sua storia e per dimostrare un grandissimo entusiasmo e passione in quello che fa!
Grazie anche a Marianna Paris di G-Plus che ha deciso di accompagnarci durante questa intervista.