Aborto
L’aborto è uno dei principali inconvenienti dell’allevamento caprino, che causa mancata produzione di capretti, mancata o ridotta produzione di latte e infecondità per eventuali ritenzioni placentari, creando dei seri problemi dal punto di vista economico.
Gli aborti vengono classificati in:
- spontanei
- di origine alimentare, con ingestione di sostanze tossiche o carenze nutrizionali
- di origine parassitaria
- di origine infettiva
Quelli di origine infettiva sono i più frequenti e gli agenti che causano maggiormente questa patologia sono: Salmonella sp., Brucella sp. e Chlamydia sp. Altri agenti che causano l’aborto sono: Lysteria monocitogenes, Toxoplasma gondi e Coxiella burneti (agente della Febbre Q).
SALMONELLOSI
L’infezione viene contratta prevalentemente per via orale, tramite alimenti contaminati, l’arrivo di un nuovo soggetto nell’allevamento o ad opera di animali di altre specie (cani, uccelli, uomo etc.).
L’aborto si presenta solitamente verso il 3° mese di gestazione e talvolta causa metriti acute, anche mortali; il soggetto colpito può mostrare abbattimento prima dell’aborto. Quando un allevamento viene colpito da questa infezione per la prima volta, si hanno percentuali anche del 50% di femmine che abortiscono.
I vaccini più utilizzati sono ottenuti da colture di Salmonella abortus ovis, l’agente eziologico più diffuso di questa patologia.
BRUCELLOSI
È una delle principali cause di aborto nei caprini. Dal 1992 è in atto il \u201cPiano nazionale per la eradicazione della Brucellosi negli allevamenti ovi-caprini\u201d (DM 2 luglio 1992 n. 453), che prevede tra l’altro la macellazione di tutti gli animali infetti e/o sierologicamente positivi. L’agente eziologico più diffuso è Brucella melitensis, che causa aborto al 3°-4° mese di gestazione e successiva ritenzione della placenta.
CLAMIDIOSI
L’agente eziologico è Chlamydia psittaci di tipo 1.
L’infezione è solitamente trasmessa da animali di nuova introduzione; quando compare per la prima volta in un gregge, possono abortire il 30-40% dei soggetti, mentre le altre capre possono partorire capretti poco vitali che muoiono facilmente nei primi giorni. Le capre sono suscettibili a questo agente soprattutto tra il 3° e il 4° mese di gestazione.
La capra che ha già subito un aborto in genere produce un’immunità di lunga durata, per cui non abortirà una seconda volta.
La diagnosi avviene mediante due prelievi ematici successivi con valutazione del titolo anticorpale.
DIAGNOSI
La diagnosi di aborto causato da infezione presenta delle difficoltà, in quanto spesso le cause precedono l’aborto di settimane o mesi, gli agenti eziologici risultano spesso inattivi dopo la permanenza del feto nell’utero e l’intervento del veterinario è molte volte tardivo.
PROFILASSI
Da parte dell’allevatore è necessario isolare le femmine che hanno abortito, prelevare dall’ambiente e consegnare al veterinario feti e placente, prima fonte di contaminazione, e disinfestare gli ambienti.
Il veterinario deve subito effettuare una terapia antibiotica specifica per l’agente eziologico coinvolto. Per prevenire la contaminazione, deve effettuare un controllo sierologico sugli animali di nuova introduzione, per evitare l’arrivo di portatori sani, ed effettuare la vaccinazione subito dopo la monta, con due interventi a distanza di 15 giorni.